Il colonnato e il giardino di delizie

All’interno della villa Campolieto a Ercolano, si trova un ampio ingresso che si apre su un vestibolo estremamente luminoso. Questa luminosità è dovuta sia alla vista aperta verso il mare allineata con l’ingresso principale, sia alla presenza di un secondo asse trasversale che si estende verso destra, aprendosi sul giardino e contribuendo a illuminare l’accesso alla scala. Attraverso l’androne, si accede a un portico che svolge tre funzioni essenziali: delimita il cortile, fornisce una passeggiata protetta e sostiene una terrazza-belvedere accessibile dal piano nobile, il porticato è delimitato da un colonnato a forma ellittica con colonne di stile tuscanico. Colonnato che in epoca pre-restauro dell’Ente Ville Vesuviane si trovava in  uno stato abbastanza critico.Al culmine di esso troviamo una scala che è posizionata in modo da non interrompere l’armonia della composizione architettonica e la visuale, che assume un forte impatto scenografico. 

Quest’ultima porta al cosiddetto “giardino delle delizie” di Villa Campolieto adornato da numerose fontane ornamentali, arricchite da giochi d’acqua ed eleganti strutture che si integravano armoniosamente con i giardini. Particolarmente rilevante era la fontana posta in basso, situata a una quota inferiore rispetto al corpo principale della villa; questa fontana, ancora oggi, conserva la sua bellezza con piccole alcove ricavate sotto lo scalone, caratterizzate da una decorazione elaborata composta da conchiglie marine, ossidiana e cannucce fossili, che ornano le pareti e le volte. Il giardino accessibile dal colonnato ellittico è stato progettato seguendo le idee di Vanvitelli, che desiderava tradurre le sue conoscenze sulla prospettiva. Lungo il vialetto di ghiaia, chiunque torni verso il corpo principale della villa può ammirare l’armoniosa simmetria del colonnato che incornicia la struttura della villa, mentre di fronte si trova la fontana, punto focale prospettico del viale. Questo percorso era arricchito da statue, vasi, pilastrini di piperno, panchine di pietra, fontane e giochi d’acqua, tutto armonicamente integrato con una vasta varietà di piante, fiori, arbusti e alberi. La villa presentava una diversificazione e una volontà di soddisfare sia l’estetica che la funzionalità nell’organizzazione degli spazi verdi. Le aree più vicine alla villa erano progettate per il relax e il piacere di stare all’aria aperta, mentre lungo il pendio naturale del terreno, in basso, si intensificava l’uso agricolo del fertile suolo vesuviano, con vigneti, frutteti, campi, gelseti, orti e coltivazioni cerealicole, che contribuivano anche al sostentamento economico della villa.