Nella navata sinistra procedendo in avanti verso l’ingresso incontriamo la cappella del Santissimo Sacramento denominata anche Cappella dello Spirito Santo, preceduta anch’essa come nella navata parallela, da un vestibolo.
A causa della sua posizione si pensa che essa possa essere un possibile primo oratorio quindi forse il nucleo iniziale della prima cappella della chiesa.
La cappella al suo interno presenta vari altari, in quanto è stata sede di più confraternite nel corso del tempo, per questo di conseguenza abbiamo la presenza di quattro altari.
- Altare di Santa Veneranda; il primo altare in cui ci si imbatte una volta all’interno del Cappellone è quello di Santa Veneranda, Vergine e Martire; sull’altare vi è una tela raffigurante la Santa in piedi con una Colomba dello Spirito Santo sulla testa, e, nelle mani regge da un lato il crocifisso e dall’altro regge la palma del martirio e un bastone da pellegrino, sulla tela sono riportati il nome della santa in greco e in italiano. Sullo sfondo della tela, l’artista rappresenta la piazza principale dell’ epoca della città di Ercolano, quindi questa tela non ha soltanto un interesse religioso ma anche civico. Le reliquie della santa erano presso la famiglia Perna, che avevano il patronato su questo altare come documenta la lapide che porta all’ipogeo di famiglia, quindi sull’altare al posto del tabernacolo vi è un busto di Ecce Homo del diciannovesimo secolo in un’espressione di intenso dolore.
Dalla stessa parte dell’altare di Santa Veneranda vi era un altare dedicato a San Carlo Borromeo che ha dato spazio ad oggi ad una scala con porta che conduce all’Arciconfraternita della SS. Trinità - Altare del Santissimo Sacramento; l’altare fu costruito dall’artista e marmoraro Biagio Salvato nel 1754 per conto di Andrea Borrelloaccanto a questo altare è presente un’iscrizione sormontata da una tela settecentesca, racchiusa in una cornice di marmo policroma, rappresentante l’Ultima Cena dove Cristo e i dodici Apostoli sono raccolti intorno ad una piccola mensa, il quadro si presenta molto sciupato e in molte parti si evincono delle ridipinture che fa si che l’opera perda valore.
Nella lunetta posta sull’altare vi è un affresco posto in un arco a tutto sesto, che raffigura la Santissima Trinità, su delle nuvole piene di cherubini, accanto alla trinità si incontrano anche le figure della Vergine e di San Giovanni Battista, sulla sinistra questo affresco è stato anche firmato dall’autore - Altare della SS. Vergine del Rosario; la città di Resina fu tra le prime a celebrare e ad onorare la festa della Madonna del Rosario, e con la nascita dell’Arciconfraternita del Rosario ci fu la creazione di un altare dedicato alla Vergine, la tavola posta sull’altare raffigura la Vergine in trono che consegna il Rosario a San Domenico e a Santa Caterina da Sienae ai lati di essi sono presenti degli angeli che distribuiscono i rosari a personaggi femminili e maschili; nella parte inferiore della tavola sono rappresentati tre dei Misteri dolorosi ovvero: Gesù nell’orto degli ulivi, La Flagellazione e Gesù che riceve la corona di spine.
Ai piedi della Vergine si vede rappresentato il panorama della vecchia Resina col bosco , con la piazza dei Colli Mozzi e della salita che porta al santuario; ma l’Arciconfraternita resta stabilita nel Santuario fino al 1827 quando poi si trasferisce nella Chiesa di Santa Caterina. - Altare di San Massimo; dallo stesso lato dell’altare della Madonna del Rosario vi è l’altare di San Massimo realizzato con marmi commessi rossi e bianchi; al centro dell’altare vi è un’urna di marmo sorretta da un cherubino ad ali spiegate, contenente le reliquie del corpo traslato di San Massimo regalato dalla tomba di Santa Ciriaca.
All’interno della cappella al posto dell’altare di San Carlo Borromeo oltre alla scala, vi è posta anche la statua di San Francesco, posta in loco quando nella chiesa fu istituito il “Terz’Ordine Francescano” e fu eletto come centro e sede della Congregazione l’altare maggiore della Cappella dello Spirito Santo.