Intorno al 1755-1757 il duca di Casacalenda acquistò il suolo su cui sorge attualmente Villa Campolieto, una tra le proprietà più ambite del territorio sia per la sua posizione che gode di ricchezza paesaggistica e naturale, sia per l’ubicazione nei pressi della reggia di Portici. L’unione di questi due fattori rendeva il sito ideale per la costruzione di una residenza patrizia .Il progetto della villa viene affidato a Mario Goffredo , dandogli come obiettivo quello di costruire il più nobile casino di Resina, tra il 1755 e i primi mesi del 1760 , si assiste alla progressiva realizzazione del Casino di Resina, sotto la guida di Gioffredo . Durante questo periodo, si procede alla stipula dei contratti con i capomastro, alla convocazione dei maestri pipernieri, al pagamento degli operai e all’acquisto dei materiali necessari, inclusi ferro e legno. In aggiunta, vengono reclutati i cavatori di pietra “di montagna”, i quali operano soprattutto nella cava di proprietà, situata nei pressi dell’edificio , il piperno e il tufo giallo , sono essenziali per la costruzione della villa.
Ma circa sei anni dopo, Nel 1760, dissensi tra i proprietari e Mario Gioffredo provocarono la rescissione del contratto relativo sia al Casino di Resina che alla ristrutturazione del palazzo napoletano nel centro storico. Dopo un breve periodo, durante il quale i lavori furono diretti dall’architetto regio con Michelangelo Giustiniani ; per poi sostituirlo a sua volta con Luigi Vanvitelli subentrò nel cantiere di Villa Campolieto.
Nel 1751, ottenendo la commissione reale per la reggia di Caserta, Vanvitelli, superando persino lo stesso Gioffredo, aveva rapidamente acquisito una rinomanza tale da fargli guadagnare un posto tra gli architetti più rinomati del regno. Don Luzio lo incontrò nel 1762, quando era governatore al Pio Monte del S. Salvatore, e nel 1763 decise di affidargli i suoi cantieri a Napoli e Resina.
Il colonnato diventa la firma che il nuovo supervisore dei lavori imprime sull’edificio di origine gioffrediana; sostituendo la forma circolare con una maggior espansione dello spazio, dovuta alla conformazione ellittica del colonnato, Vanvitelli soddisfa la richiesta di Don Luzio per la sua villa . L’arrivo di nuovi artigiani pipernieri, ebanisti, stuccatori , insieme alla progettazione degli spazi esterni, conferisce alla Villa una dimensione di microcosmo in cui ogni dettaglio sottolineando la posizione di “dominus” che Luzio Di Sangro aspira a occupare, avendo un ruolo significativo nella società napoletana dell’epoca.
L’edificio verrà ultimato dopo circa un ventennio, intorno al 1775 , e le cause di questa dilatazione dei lavori sono da ricercare nelle possibili eruzioni del 1758-1759 , nei problemi con i proprietari dei terreni confinanti, ma soprattutto nella veloce sostituzione degli architetti
Villa Campolieto, come quasi tutte le ville di Resina, non presenta la sua facciata migliore fronte strada, bensì nel lato sud, quello rivolto verso il mare, ospitandovi i maestosi giardini.
La villa è impostata a pianta quadrata, caratterizzata da quattro blocchi principali disposti intorno a una galleria centrale a forma di croce greca che dona uniforme distribuzione degli spazi ed equilibrio nella struttura. La facciata posteriore della villa si apre su un portico ellittico, caratterizzato dall’eleganza delle colonne di stile toscano elemento architettonico aggiunge un tocco distintivo alla struttura.
Ad oggi è proprio dal fronte strada che vi si accede, entrando in quella zona che un contempo era definita Parco lato Napoli, lì dov’era ubicato un Cafehouse e il famoso orologio a tre quadranti, ma anche la fontana ancora oggi presente. Una peschiera tendeva alla costa e i suoi resti odierni sono rintracciabili in una serie di bassi visibili dalla zona destinata al parcheggio, il cui ingresso era orientato presso Via Quattro Orologi, ed erano sostanzialmente dei depositi alimentari .
Nella contemporaneità l’edificio è di appartenenza della Fondazione Ente Ville Vesuviane che lo ha riportato all’originale splendore favorendone la fruizione al pubblico